Via delle rimembranze

Nel 1920 in Italia fu dato l'ordine di non costruire più monumenti in ricordo dei soldati morti poichè si stavano spendendo troppi soldi. Il comune di calvisano decise dunque di allestire un intera via di Carpini, degli alberi ormai molto rari, con affisse una targa in ferro per ogni albero con inciso il nome e la data di nascita e morto di un soldato. Molto di queste targhette sono state però inglobate dagli alberi che crescevamo e non si vedevano piu; queste sono state sostituite da targhette più semplici e rimovibile cosi da non doverne creare ancora altre. Molti di questi magnifici albero ora sono malati per colpa di insetti e bruchi che ne mangiano il tronco e rischiano di cadere. 

 

Il cimitero di Calvisano

A Calvisano, al contrario di ogni altro paese italiano, si trovano due cimiteri, ma non perchè uno non bastasse il motivo è ben diverso. A pochi metri sotto il terreno del nostro paese si trova subito l'acqua; il vecchio cimitero era costruito a livello degli altri edifici, ma quando pioveva molto il terreno si impregnava e l'acqua risaliva rianzando anche i cadaveri. Così si decise di costruire un altro cimitere ma piu in alto dell'altro; spostando molta terra è stata creata una piccola collinetta su cui si erge il nuovo cimitero ad un metro e mezzo più in alto del precedente.

 

La quercia secolare 

La quercia secolare era simbolo del paese, alta circa venticinque metri e aveva ormai più 150 anni quando nel 2008 è stata colpita e spezzata a metà da un fulmine. La parte di tronco rimasta e stata tolta ed oggi al suo posto rimane solo un triste spazio vuoto con molti ricordi.

 

Chiesa Parrocchiale San Silvestro

La Chiesa Parrocchiale di Calvisano, dedicata a San Silvestro Papa, sorge sulla medesima area dove era stata eretta quella antica, già esistente nel XII secolo. Nel 1710, con il congresso dell’arciprete Giovanni Battista Ruggeri, si ipotizzò una nascita di una nuova chiesa.

L’inizio dei lavori fu ritardato da una incresciosa contesa fra due preti che aspiravano alla carica di "Superiore". Risolta la questione, la costruzione riprese il 22 Marzo 1739 con la demolizione di quella precedente. La posa della prima pietra avvenne il 2 Novembre dello stesso anno. Fu progettato il coro della chiesa attuale tra il 1739 e il 1741, invece il corpo fu creato tra il 1753 e il 1755, come documentato da una lapide posta in controfacciata. Completata la struttura muraria si pose mano all'arredamento delle cappelle, degli altari e delle cantorie, anche se la mancanza di denaro era tale da indurre i deputati della fabbrica, nel 1762, a  prendere in prestito da privati, una ingente somma di lire. L’edificio si arricchì di preziose opere, frutto del lavoro dei migliori  artisti dell’epoca. Agli inizi del Novecento la chiesa fu abbellita con decorazioni figurate nella zona del coro, nella cupola e nella volta. La facciata richiama semplicemente le linee architettoniche di molte facciate Settecentesche, con gli agili acroteri e il portale in pietra di Botticino. Nel 1785 iniziarono i lavori per il salizamento, cioè la pavimentazione della piazza antistante e della finestra fino al portone. Negli anni Venti furono realizzate due statue, ritraenti la Beata Cristina (la Patrona di Calvisano) e San Silvestro, presenti nelle nicchie del registro inferiore, opera di uno scultore Bresciano. Intorno agli anni Trenta fu commissionato un progetto per rinnovare la facciata, che prevedeva anche due campanili,  in seguito, però, alla grave crisi economica e ai pareri negativi della Sovrintendenza si decise di abolire la proposta. Il portale ligneo è stato rinnovato nel 1992, in occasione del bicentenario della chiesa. Anticamente, davanti alla chiesa, esisteva un vecchio cimitero, chiuso da una bassa recinzione, ma nel 1748 si decise di acquistare più a Sud un’area per questo fine.

Attualmente le statue della Chiesa sono in tutto nove: Beata Cristina, Santa Caterina, San Giovanni Battista, San Girolamo, San Michele Arcangelo, San Paolo, San Pietro, San Silvestro e San vescovo.

 

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La Chiesa di S. Maria delle Grazie, è detta anche Madonna delle Bredelle; è stata costruita nel XIII s. al solo scopo di celebrare una messa per gli anziani del posto. è situata vicino al cimitero; oggi ospita gran parte dei morti della prima e seconda guerra mondiale di Calvisano e delle frazioni.

 

Chiesa di San Michele

L'edificio dal semplice stile romantico sorse un po' isolato dal centro del paese, quasi di fronte al Castello dei Conti Lechi. Le prime notizie relative alla chiesa risalgono al 1556 e viene ricordata per la sua antichità ed indicata come “chiesa principale della prepositura dei Santi Michele Arcangelo e Silvestro Papa”. Si trovava al di fuori della cerchia delle mura che difendeva il centro abitato, aveva una piccola area cimiteriale annessa ed era destinata al culto, con celebrazione nei giorni festivi, nella festa di San Michele e in altre occasioni devozionali. Non vi erano ammessi i sacramenti.

La chiesa fu usata nel XIX secolo come istituto per la cura dei pellagrosi e dal 1978 ha ospitato per diversi decenni il Museo della Civiltà Contadina: “Angelo Faccio”. La struttura aveva ottenuto il riconoscimento della Provincia e della Regione. Vi erano contenuti circa mille pezzi, quasi tutti provenienti dalle zone limitrofe di Brescia. Gli attrezzi erano accostati per settori: torchi e strumenti per la vinificazione, vari tipi di carri agricoli e calessi, aratri (il più antico risalente al Seicento). Ma anche gioghi, selle, briglie e morsi; incudini e fucine, tenaglie e martelli del fabbroferraio e del maniscalco; la mola dell'arrotino, le lesine del calzolaio, o i ferri dei vari mestieri di calderai, barbieri, ombrellai, carradori e muratori erano presenti. Vi erano pettini, mulinelli, navette, rocchette, domestico, specialmente della cucina. Infine vi era un piccolo reparto riservato all'infanzia: culle, seggioloni, panchette, pallottolieri, bambole, carrettini, piccoli giochi per accedere alla fantasia. Il monumento presenta esternamente una facciata a capanna in cotto, con portale a tutto sesto sovrastato da una finestra rettangolare. Nel paramento murario si riconoscono i segni del precedente portale e dell’antico rosone circolare. È ancora ben riconoscibile anche un’elegante monofora di gusto tardogotico. La chiesa ha internamente una struttura a navata unica, rettangolare: a destra vi è la presenza dell’altare di Sant’Antonio Abate, a sinistra l'altare dedicato a San Lorenzo, definito in seguito del Suffragio quando vennero trasferiti nel monumento i resti dei morti di peste prima di essere sepolti nel bosco di Gaspes (località Croce dei Morti) nel 1679. All’interno tracce di affreschi dei secoli XV-XVIII, come l’esistenza di un quadro raffigurante la Beata Cristina, realizzato nel 1470 dopo pochi anni di distanza dalla morte, avvenuta nel 1458.

 

 

Chiesa di San Giovanni Battista o dei Disciplini

Le prime notizie storiche riguardanti la chiesa si leggono negli Atti di Visita Pastorale del Vescovo Domenico Bollani, svoltatasi nei giorni 16 e 17 Maggio 1566. Informazioni più dettagliate si ricavano dalla relazione del visitatore generale Cristoforo Pilati, eseguita l’11 Aprile 1573 e si suppone che era ancora in fase di realizzazione. All’interno di questo monumento si riunivano i Disciplinati, cioè dei confratelli che utilizzavano il denaro raccolto per costruire la chiesa e adornare l’altare di quest’ultima. Dalla tesi apostolica di San Carlo Borromeo il 7 Luglio 1580 veniamo informati che la chiesa non era stata consacrata nè la Confraternita era canonicamente riconosciuta. Nel  1657  la  relazione  del  visitatore generale Francesco Gagliardi ci informa che nell’Oratorio di San Giovanni Battista era eretta la Confraternita dei Disciplinati. Alcuni scontri si ebbero nel Settecento trai Disciplinati e il parroco Don Battista Ruggeri, anche se nel 1739 finirono con la morte di quest'ultimo. Nel 1791 fu restaurata e il governo provvisorio soppresse la Confraternita e la chiesa venne utilizzata come dottrina Cristiana per la popolazione. Negli anni Venti il monumento venne adibito come magazzino, all’inizio per il grano, poi per mangimi e concimi. Nel 1978 Don Giuseppe Fiorini la fece restaurare. Venne consolidato il campanile, rifatto il pavimento in cotto e le porte in stile, così la chiesa venne usata come luogo di culto e feriale.

 

Architetture civili e militari

- Palazzo Lechi: fu costruito su ordine dei fratelli Giovanni Maria junior e Carlo Polini tra il 1723 e il 1730, anno in cui i lavori furono sospesi. Il progetto prevedeva la realizzazione di una dimora a forma di castello con torri ai quattro angoli, ma solo due di queste furono realizzate. L'interno è dotato di scalone e varie sale, mentre all'esterno il cortile è attorniato su due lati da edifici più bassi.

- Palazzo Schilini: costruzione del Quattrocento e sede municipale.

Castello: della fortificazione originaria rimangono tracce nel tessuto urbano e le due porte, una a nord e l'altra a sud. Quest'ultima è sormontata dalla Torre civica.

- Villa Cazzago: posta in località Brancoleno, secondo Mazza (1986) fu costruita da Bartolomeo Cazzago nel Seicento. La facciata è compatta e il portico è a cinque campate.

 

Per riassumere i monumenti religiosi....

 

- Chiesa di San Silvestro, parrocchiale di Calvisano.

- Monastero dei Domenicani, risale al XV secolo. È dotato di chiostro, mentre la sala delle Tele è completamente affrescata.

- Chiesa di Santa Maria della Rosa: Chiesa annessa al monastero dei Domenicani, fu consacrata l'8 Ottobre 1498. All'interno sono presenti affreschi del XVI.

- Chiesa di Santa Maria delle Bredelle: ricostruzione del Seicento di una precedente chiesa, a sua volta restaurata nel 1388. All'interno è presente un affresco della Vergine con il Bambino.

Cliccando qui puoi trovare delle fotografie relative ai monumenti di Calvisano.