INTRODUZIONE

Località principali: Calvisano, Malpaga, Mezzane, Viadana Bresciana; Parrocchie: Calvisano (S. Silvestro Papa e S. Michele Arcivescovo), Malpaga (S. Maria della Rosa e Conversione di S. Paolo), Mezzane (Natività di M.V.), Viadana (S. Maria Annunciata); distanza da Brescia, km 25; atltitudinte, m 63: abitanti. 8.598. Il nome degli abitanti: Calvisanesi. Probabilmente da Culvisrius o da Caventiani, in un caso e nell’altro antichi romani proprietari di fondi; il nome Calvinius era su una lapide trovata a Maderno.

 

Epoca Romana e Longobarda

Nel territorio di Calvisano sono state rinvenute numerose testimonianze di Epoca Romana come lapidi e resti archeologici trovati durante i lavori per la ferrovia Brescia-Parma di reperti d'Epoca Barbarica: nel 1891 in una necropoli di circa 500 tombe, furono rinvenuti oggetti, fra cui crocette auree d'Epoca Longobarda, fibule, bacili in bronzo. Anche i documenti ricordano la presenza longobarda. Tra le lapidi, conservate nel Museo della città di Brescia presso Santa Giulia, una è intitolata a Giove, mentre un'altra alle Matrone, divinità celtica. In località Luogo del Principe, nel 1891 fu rinvenuta traccia di una costruzione romana di epoca imperiale con pavimenti a mosaico, tegole e vasi. Robert Seymour Conway nel suo saggio "Dov'era il podere di Virgilio" sostenne che il poeta romano fosse nato in un podere tra Calvisano e Carpenedolo. Dell'Epoca Longobarda è la necropoli rinvenuta in località Mercadellus durante i lavori di costruzione della Brescia-Parma. Formata da circa cinquecento tombe, furono trovate crocette auree, fibule e bacilli in bronzo. Re Desiderio donò vasti possedimenti calvini alla Badia Leonense, confermati da diplomi dei Re d' Italia Berengario II e Adalberto.

 

Epoca Medievale

Il nome di Calvisano compare in numerosi diplomi imperiali tra il X e il XII e in alcune donazioni di nobili, come quelle di Nuvolo Martinengo e Matide di Desenzano, alla Badia Leonense o al monastero di Acquanegra sul Chiese dedicato a San Tommaso. Nel X secolo fu edificato il castrum a difesa della popolazione. Il 2 Gennaio 1158 il vescovo di Brescia Raimondo investì Pietro e Lanfranco Martinengo di un feudo a CalvisanoNel 1279, la repubblica comunale di Brescia affidava a Calvisano e ai paesi limitrofi la costruzione della strada collegante Casalmoro a Remedello. Nel 1313, Graziolo Calvisano, in qualità di console di Brescia cooperò nella pace di Gussago affinché si trovasse un accordo tra i Guelfi e i Ghibellini della città. Tre anni dopo i Ghibellini in fuga da Brescia si rifugiarono anche presso il castello calvino. Una lite del 1353 attesta la prima presenza del comune. Secondo Mazza (1986), il paese si sviluppò attorno al castello formando i cosiddetti Borgo di Sopra e Borgo di Sotto. Nell'Estimo visconteo del 1385, la municipalità era posta all'interno della quadra di Ghedi e Calvisano; in seguito divenne singola capoquadra.Durante la prima metà del Quattrocento il paese fu coinvolto nella lotta tra Visconti e Serenissima per il controllo del territorio corrispondente all'attuale provincia di Brescia. Nel 1406, Giovanni Maria Visconti riconobbe Calvisano come corpo separato da Brescia e dipendente quindi da Milano. Cinque anni dopo i Boccacci cercano di far aderire anche Calvisano al tentativo di rivolta contro Pandolfo III Malatesta, a quel tempo signore della città cidnea. Nel 24 marzo 1427, i Visconti ripresero il controllo del paese e concessero alcuni privilegi come il giorno di mercato, stabilito in Lunedì, e la giurisdizione su Remedello Sopra. Un mese dopo, il Carmagnola occupò Calvisano, costretto a sottomettersi a Venezia. Nel 1438, il paese si consegnò a Niccolò Piccinino, generale dei Visconti, che confermò i privilegi aggiungendovi l'immunità dal dazio. Nel 1440 e ancora nel 1441 fu occupato dalle forze venete, prima condotte da Franceso Sforza e in seguito dai Martinengo. Per dieci anni la situazione sembrò assestarsi a favore della Serenissima, ma nel 1451, quando lo Sforza, divenuto signore di Milano, prese le armi contro la Repubblica Veneziana, il paese sostenne il condottiero. Solo con la Pace di Lodi del 1454, Calvisano fu definitivamente assegnato alla Repubblica di Venezia.

 

Epoca Veneta

Nel corso del Quattrocento avvenne la separazione della parrocchia dalla Pieve  di Visano. La comunità religiosa si sviluppò attorno alla cappella di San Michele per poi essere trasferita all'interno del castello, presso la chiesa di San Silvestro. Nel 1483, durante la guerra di Ferrara, il castello calvino fu occupato dal marchese Federico Gonzaga che vi lasciò i suoi soldati al comando di Francesco Secco. Gli abitanti si ribellarono e, dopo la vittoria, issarono le insegne di San Marco. Nel 1510, durante la guerra della lega di Cambrai dovette ospitare i cavalli dell'esercito francese e subire, cinque anni dopo, l'occupazione di venturieri reduci della guerra stessa. Secondo una leggenda riportata da Mazza (1986) questi ultimi fuggirono grazie all'apparizione della Beata Cristina SemenziDurante il Cinquecento, Calvisano divenne vicariato maggiore e capoluogo di una quadra comprendente i vicini comuni di Isorella e di Visano. Il ruolo di capoluogo di quadra è confermato dall'Elenco comuni Territoritoriali e dalla Descrizione generale del 1764.

 

Epoca Napoleonica e Asburgica

Con la costituzione della Repubblica Bresciana nel 1797, Calvisano fu assegnato al cantone del Clisi. L'anno seguente fu riconosciuto come comune autonomo all'interno del dipartimento del Mella della Repubblica Cisalpina. In seguito fu ribattezzato Calvisano con Mezzane e, nel settembre 1798, fu assegnato al distretto dei Colli. Nel 1801, con la ridefinizione amministrativa della repubblica Cisalpina fu inglobato nel distretto III di Verola Alghisi e in tale veste si mantenne con il passaggio alla napoleonica repubblica italiana (1802 ). Con l'avvento del napoleonico Regno d'Italia (1805), a Calvisano con Mezzane fu assegnato il territorio del soppresso comune di Malpaga, per cui mutò nome in Calvisano con Malpaga e Mezzane. Il nuovo comune entrò a far parte del cantone VII di Lonato appartenente al distretto I di Brescia del dipartimento del Mella e fu considerato di seconda classe ai sensi dal decreto 8 giugno 1805. Nel 1810 alla municipalità fu assegnato anche il territorio del soppresso comune di Visano. Nel 1815 dopo il congresso di Vienna, entrò a far parte della provincia di Bresia del regno Lombardo-Veneto, retto dagli Asburgo d'Austria. Privata del territorio di Visano e nota anche come Calvisano con Mezzane e Malpaga, la municipalità fu assegnata al distretto IV Montichiari. La configurazione amministrativa fu confermata anche nel 1844 e nel 1853.

 

Dopo l'Unità d'Italia

A seguito degli eventi della Seconda Guerra d'Indipendenza, Calvisano entrò a far parte del Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d'Italia). Fu assegnato al mandamento II di Montechiaro, appartenente al circondario di Castiglione delle Stiviere della nuova provincia di Brescia. Nel 1868, il comune, come il resto del mandamento di Montichiari, fu associato al circondario di Brescia. Nell'agosto 1893, il paese fu raggiunto dalla Piadena-Brescia. Nel 1972, nella frazione di Viadana, fu inaugurato il complesso dell'Acciaieria di Calvisano.

 

Nevicata del 1985

Fu una settimana di freddo intenso e la grande nevicata del 1985 paralizzò la vita del paese e suscitò forti timori nell' animo della gente. Arrivò un metro e mezzo di neve, fortunatamente non provocò numerosi danni, solo le piante e alcuni capannoni in ferro caddero sotto il peso della neve. Con sollecito impegno l' Amministrazione Comunale organizzò la rimozione della massa di neve dalle strade.

 

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